La Repubblica Venerdì 6 Luglio 2018

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LEGITTIMA DIFESA SE LO STATO ABDICA

Un ragazzo ha ucciso la sua ex con la pistola da poco acquistata avendo ottenuto il permesso per porto sportivo, dopo si è ammazzato. La sorella della vittima riferisce che il ragazzo da tempo la perseguitava. Nel frattempo lo Stato, avendo ritenuto il ragazzo idoneo sul piano psicofisico, gli aveva riconosciuto il diritto di acquistare un'arma. Un figlio spara al padre e alla sua compagna e poi si suicida. Deteneva regolarmente una Magnum 357 ma da tempo erano frequenti le liti in famiglia.

Questi due episodi parlano di armi detenute legittimamente dagli autori di questi gesti. Si, è vero, è nato prima l'omicidio e poi le armi da fuoco ma questo non significa che lo Stato debba dichiararsi indifferente rispetto alla eventualità di armare un assassino come enunciato da esponenti del governo in seguito alla pubblicazione dello studio Censis sulla sicurezza: a fronte del netto calo dei crimini aumenta la paura e la voglia di armarsi in casa o al lavoro. La maggioranza degli italiani vivrebbe nella paura, asserragliati nelle loro case come in immaginarie fortezze Bastiani.

Tutti i cittadini mossi dalla fantomatica percezione di un pericolo cogente ma statisticamente inesistente o residuale, sono pronti ad accalcarsi fuori le armerie per rivendicare il diritto all'acquisto di un'arma per difesa domiciliare. La risposta, infatti, sarebbe liberalizzare l'acquisto di armi da fuoco da detenere in casa o sul luogo di lavoro. La politica – tramite i media - prima crea le percezioni e poi le insegue al solo fine di consolidare il potere, succeda quel che succeda.

Proprio per inseguire questa percezione artefatta (che ha già inciso sul voto) interviene la riforma della legittima difesa che intende porre definitivamente al centro del consolidato istituto giuridico la inviolabilità della proprietà privata (contratto Lega-5Stelle) e non più il bene primario della vita, abbandonando ogni proporzione tra offesa e difesa, per cui sarebbe sempre e comunque legittima difesa escludendo la possibilità di aprire un'indagine.

Una nuova scala dei valori dove la roba sta sopra e la vita sotto. Così lo Stato abdica dalla sua funzione primaria di garante dell'ordine pubblico e subappalta ai cittadini la sicurezza domiciliare decretando una pregiudiziale assoluta di impunità e consegnando, al contempo, al privato il potere autoreferenziale di creare le condizioni per la reazione armata: "Non entrare in casa mia!"; "Esci da casa mia!"; "Fuori dal mio negozio!". Tutti imperativi privatistici la cui mera violazione, anche passiva, integra il presupposto di fatto che legittima ogni tipo di reazione sino all'extrema ratio dell'omicidio. Si capovolge dunque il senso della legittima difesa che diventa una legittima offesa quale reazione ad un comportamento non necessariamente violento ma semplicemente contrario alla volontà del proprietario o dell'esercente. Pena di morte contro violazione di domicilio!

Gli attuali vincoli all'acquisto delle armi legati ad esigenze particolari (difesa personale, comprovate finalità venatorie o sportive) e a condizioni psicofisiche di normalità certificate da presidio sanitario pubblico cadrebbero necessariamente altrimenti la riforma apparirebbe un tradimento per le moltitudini che intendono armarsi per placare la loro percezione di insicurezza.

Una regressione alla preistoria quando chiunque si avvicinava alla caverna di famiglia veniva trucidato. Con la differenza, a vantaggio dell'uomo di Neanderthal, che l'omicidio non era vano perché lo sventurato veniva utilizzato (carne ed ossa) per la sopravvivenza della famiglia.

Plastica esemplificazione del nostro familismo amorale.

Persone così suggestionabili non si riveleranno pronte a dar fuoco alle polveri alla prima percezione di uno scricchiolio di porta?

Usciranno armate dalle loro case? Le forze dell'ordine dovranno modificare il loro comportamento sapendo di affrontare persone sempre potenzialmente armate?

Se non si governerà questo fenomeno con senso dello Stato e si cederà alle sirene del facile consenso centinaia di persone si armeranno ed andranno ad appesantire la scena di uno psicodramma collettivo eterodiretto, fornendo un nefasto contributo alla vita quotidiana che alimenterà quel maledetto incendio di anime che gli Stati Uniti non riescono a soffocare.

E non si potrà più tornare indietro.

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Gaetano Balice