(ANSA) - NAPOLI, 6 NOVEMBRE 2013 18.57

  • Stampa

 

ANSA/ Lavitola:tentata estorsione a Berlusconi,pena dimezzata Un anno e 4 mesi inflitti in appello. Riconosciute attenuanti

(ANSA) - NAPOLI, 6 NOV - Dimezzata la condanna all'ex

direttore dell'Avanti Valter Lavitola al processo, con rito

abbreviato, per il presunto tentativo di estorsione ai danni di

Silvio Berlusconi. La sesta sezione della Corte di Appello

(presidente Silvana Gentile, giudici Maria Rosaria Bruno e

Ginevra Abbamonte) gli ha inflitto un anno e quattro mesi di

reclusione a fronte della pena di due anni e otto mesi che era

stata stabilita dal gup Francesco Cananzi il 4 marzo scorso.

   Lavitola, che era presente in aula, e' stato condannato anche

al pagamento di una multa di 600 euro. I giudici nel dispositivo

letto al termine di una camera di consiglio durata circa tre ore

hanno fissato anche la data entro cui dovra' aver fine la

custodia cautelare: 2 dicembre 2013. Quel giorno Lavitola uscira'

dal carcere se non detenuto per altra causa. Il giornalista e

editore attualmente e' recluso nel carcere di Regina Coeli, per

essere evaso dagli arresti domiciliari disposti nella sua

abitazione di Roma.

   La scorsa udienza il sostituto procuratore generale

Domenico Parisi al termine della requisitoria aveva chiesto per

l'imputato la condanna a due anni e quattro mesi. A Lavitola,

difeso dall'avvocato Gaetano Balice, la Corte di Appello ha

riconosciuto le attenuanti generiche.

   L'avvocato Balice nella sua arringa aveva evidenziato che lo

stesso Berlusconi, nelle dichiarazioni rese alla procura di

Roma, aveva negato di aver mai subito ricatti da parte di

Lavitola. Il penalista aveva anche insistito sulla questione

dell'incompetenza territoriale dell'autorita' giudiziaria

partenopea sostenendo che il procedimento dovrebbe essere

trasferito a Monza in quanto la presunta richiesta di denaro si

sarebbe concretizzata con l'invio di un fax alla residenza di

Berlusconi ad Arcore.

   ''La decisione della Corte di Appello sara' sicuramente

impugnata anche se la forte riduzione della pena riscontra la

richiesta della difesa di approfondire il caso concreto

sfuggendo da facili suggestioni indotte dall'incredibile battage

mediatico che da anni colpisce la persona di Valter Lavitola'',

e' stato il commento di Balice dopo la lettura del verdetto.

   Il processo e' basato sulle indagini condotte dai pm Vincenzo

Piscitelli e Henry John Woodcock, con il coordinamento del

procuratore aggiunto Francesco Greco, sul ricatto che Lavitola,

quando era latitante in America Latina (tra Panama, il Brasile e

l'Argentina) avrebbe attuato ai danni dell'ex premier con la

richiesta di ingenti somme di denaro minacciando in caso di

rifiuto rivelazioni scottanti sul caso Tarantini-escort.

   Quella conclusa oggi non e' l'unica vicenda giudiziaria che

vede coinvolto Lavitola per i suoi rapporti con il leader del

Pdl: l'11 febbraio, davanti al Tribunale di Napoli, comincera' il

processo in cui e' imputato insieme con Berlusconi per la vicenda

della presunta compravendita di senatori.(ANSA).