(ANSA) - NAPOLI, 6 NOVEMBRE 2013 18.57
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- Pubblicato Lunedì, 17 Marzo 2014 15:08
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ANSA/ Lavitola:tentata estorsione a Berlusconi,pena dimezzata Un anno e 4 mesi inflitti in appello. Riconosciute attenuanti
(ANSA) - NAPOLI, 6 NOV - Dimezzata la condanna all'ex
direttore dell'Avanti Valter Lavitola al processo, con rito
abbreviato, per il presunto tentativo di estorsione ai danni di
Silvio Berlusconi. La sesta sezione della Corte di Appello
(presidente Silvana Gentile, giudici Maria Rosaria Bruno e
Ginevra Abbamonte) gli ha inflitto un anno e quattro mesi di
reclusione a fronte della pena di due anni e otto mesi che era
stata stabilita dal gup Francesco Cananzi il 4 marzo scorso.
Lavitola, che era presente in aula, e' stato condannato anche
al pagamento di una multa di 600 euro. I giudici nel dispositivo
letto al termine di una camera di consiglio durata circa tre ore
hanno fissato anche la data entro cui dovra' aver fine la
custodia cautelare: 2 dicembre 2013. Quel giorno Lavitola uscira'
dal carcere se non detenuto per altra causa. Il giornalista e
editore attualmente e' recluso nel carcere di Regina Coeli, per
essere evaso dagli arresti domiciliari disposti nella sua
abitazione di Roma.
La scorsa udienza il sostituto procuratore generale
Domenico Parisi al termine della requisitoria aveva chiesto per
l'imputato la condanna a due anni e quattro mesi. A Lavitola,
difeso dall'avvocato Gaetano Balice, la Corte di Appello ha
riconosciuto le attenuanti generiche.
L'avvocato Balice nella sua arringa aveva evidenziato che lo
stesso Berlusconi, nelle dichiarazioni rese alla procura di
Roma, aveva negato di aver mai subito ricatti da parte di
Lavitola. Il penalista aveva anche insistito sulla questione
dell'incompetenza territoriale dell'autorita' giudiziaria
partenopea sostenendo che il procedimento dovrebbe essere
trasferito a Monza in quanto la presunta richiesta di denaro si
sarebbe concretizzata con l'invio di un fax alla residenza di
Berlusconi ad Arcore.
''La decisione della Corte di Appello sara' sicuramente
impugnata anche se la forte riduzione della pena riscontra la
richiesta della difesa di approfondire il caso concreto
sfuggendo da facili suggestioni indotte dall'incredibile battage
mediatico che da anni colpisce la persona di Valter Lavitola'',
e' stato il commento di Balice dopo la lettura del verdetto.
Il processo e' basato sulle indagini condotte dai pm Vincenzo
Piscitelli e Henry John Woodcock, con il coordinamento del
procuratore aggiunto Francesco Greco, sul ricatto che Lavitola,
quando era latitante in America Latina (tra Panama, il Brasile e
l'Argentina) avrebbe attuato ai danni dell'ex premier con la
richiesta di ingenti somme di denaro minacciando in caso di
rifiuto rivelazioni scottanti sul caso Tarantini-escort.
Quella conclusa oggi non e' l'unica vicenda giudiziaria che
vede coinvolto Lavitola per i suoi rapporti con il leader del
Pdl: l'11 febbraio, davanti al Tribunale di Napoli, comincera' il
processo in cui e' imputato insieme con Berlusconi per la vicenda
della presunta compravendita di senatori.(ANSA).