Corriere del Mezzogiorno
La Lettera
Giustizia,
le proposte
dei penalisti
In relazione a un articolo sullo scambio di opinioni sulla piattaforma Facebook da me intrattenuto con il presidente Morello ed altri suoi autorevoli colleghi, come segretario della camera penale volevo chiarire che: 1) il dibattito non riguardava lo spinoso tema della detenzione. É evidente che il tema erano quello di migliaia di processi (monocraticio collegiali) per imputati a piede libero che, per vari cronici motivi, non si riescono a celebrare 2) che le riforme da attuarsi riguardano l'organizzazione della Pa della giustizia e non la giurisdizione in se avvicendamento del magistrati, eliminazione o riduzione al minimo di: sedi disagiate, fuori ruolo, consulenze parlamentari: incompatibilità con la scuola dei magistratio con la carica di commissario concorso di magistratura. Tutte vicende che incidono negativamente sul servizio ai cittadini e che se non si regolano finiranno, ancora una volta, per contribuire significativamente ad appesantire i ruoli di udienza rendendo vano l'effetto auspicato dal presidente Morello e da altri autorevoli colleghi conseguente all'eventuale concessione di amnistia e indulto; 3) in tema di detenzione, la camera penale di Napoli ha già manifestato il suo fermo disappunto per la inadeguatezza delle misure adottate dal governo far fronte al rischio che la epidemiasi diffonda in carcere. Occorre disporre per legge la concessione degli arresti domiciliari o altre misure alternative per tutti i detenuti con pena inferiore a quattro anni. Si badi bene, si tratta di detenuti che già oggi potrebbero essere fuori al carcere ma che, per vari motivi, non hanno utilizzato gli strumenti che la legge metteva loro a disposizione.
Avv. Gaetano Balice Segretario Camera penale
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