CORRIERE DEL MEZZOGIORNO 2 Aprile 2020

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Corriere del Mezzogiorno


La Lettera


Giustizia,

le proposte

dei penalisti


In relazione a un articolo
sullo scambio di opinioni
sulla piattaforma
Facebook da me
intrattenuto con il presidente
Morello ed altri suoi autorevoli
colleghi, come segretario della
camera penale volevo chiarire
che:
1) il dibattito non riguardava lo
spinoso tema della
detenzione. É evidente che il
tema erano quello di migliaia
di processi (monocraticio
collegiali) per imputati a piede
libero che, per vari cronici
motivi, non si riescono a
celebrare
2) che le riforme da attuarsi
riguardano l'organizzazione
della Pa della giustizia e non la
giurisdizione in se
avvicendamento del
magistrati, eliminazione o
riduzione al minimo di: sedi
disagiate, fuori ruolo,
consulenze parlamentari:
incompatibilità con la scuola
dei magistratio con la carica di
commissario concorso di
magistratura. Tutte vicende
che incidono negativamente
sul servizio ai cittadini e che se
non si regolano finiranno,
ancora una volta, per
contribuire significativamente
ad appesantire i ruoli di
udienza rendendo vano
l'effetto auspicato dal
presidente Morello e da altri
autorevoli colleghi
conseguente all'eventuale
concessione di amnistia e
indulto;
3) in tema di detenzione, la
camera penale di Napoli ha già
manifestato il suo fermo
disappunto per la
inadeguatezza delle misure
adottate dal governo far fronte
al rischio che la epidemiasi
diffonda in carcere. Occorre
disporre per legge la
concessione degli arresti
domiciliari o altre misure
alternative per tutti i detenuti
con pena inferiore a quattro
anni. Si badi bene, si tratta di
detenuti che già oggi
potrebbero essere fuori al
carcere ma che, per vari
motivi, non hanno utilizzato
gli strumenti che la legge
metteva loro a disposizione.


Avv. Gaetano Balice
Segretario Camera penale

 

 

 

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